Come si fa a capire se la carne che si acquista al supermercato è di origine animale?

Negli ultimi anni i criteri di acquisto dei consumatori sono cambiati. Il valore di aspetti quali le date di scadenza, il valore nutrizionale e la sicurezza alimentare non si limita più alla questione della sicurezza alimentare, ma c’è un crescente interesse per le informazioni sul trattamento degli animali nelle aziende agricole e nelle strutture zootecniche.
Secondo l’Eurobarometro sul benessere degli animali 2016, il 94% dei consumatori europei ritiene che il benessere degli animali in azienda sia molto importante; l’82% ritiene che sia necessario proteggere gli animali da allevamento; il 59% sarebbe disposto a pagare il 5% in più per i prodotti di origine animale se fossero certificati come conformi alle norme sul benessere degli animali.
Per l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), il termine benessere si riferisce a un animale se è “sano, confortevole, ben nutrito, sicuro e non soffre di sensazioni spiacevoli come dolore, paura o angoscia”. Questa idea circola da anni nell’Unione Europea, che ha sviluppato diversi progetti, tra cui Welfare Quality (WQ), volti a promuovere la ricerca e le misure non solo sotto forma di legislazione, ma anche sotto forma di certificazioni che attestano le preoccupazioni per la cura degli animali e l’applicazione di buone pratiche negli allevamenti.
Il progetto European WelfareQuality ha sviluppato strumenti per valutare il benessere degli animali nelle fattorie e nei macelli, identificare le cause dello scarso benessere e consigliare gli allevatori su come migliorarlo. I protocolli di questo progetto stabiliscono quattro principi fondamentali:
E in quali supermercati spagnoli possiamo trovare alimenti certificati con il marchio del benessere animale? Ci sono diverse superfici, ma una di esse si distingue dalle altre: Lidl. L’impegno della catena e il forte impegno per il benessere degli animali è stato evidente in diverse iniziative attuate negli ultimi anni. All’inizio del 2018, è diventato il primo supermercato in Spagna a smettere di vendere uova di galline in gabbia, il che significa che la classificazione delle uova 3, che dimostra che provengono da galline in gabbia, scompare. La catena Lidl ha quindi tre codici: 2 (galline ruspanti), 1 (galline ruspanti) e 0 (galline biologiche).
Nello stesso anno è diventato anche il primo supermercato ad iniziare a vendere il 100% del suo latte fresco sotto due diversi certificati: pascolo e benessere degli animali. La certificazione di pascolo attesta, tra l’altro, che il latte fresco proviene da mucche che pascolano all’aperto (un minimo di cinque ore al giorno per almeno 150 giorni all’anno).
Nel 2019 Lidl ha esteso la certificazione del benessere animale anche a tutto il suo latte Milbona UHT, diventando così il primo supermercato ad avere tutto il suo latte certificato in questo modo. Il suo impegno verso gli animali si è esteso nell’ultimo anno anche ad altri prodotti come la carne fresca. Attualmente, questo prodotto (pollo, coniglio e bio) ha la certificazione in materia di benessere animale del 30% del totale venduto, da AENOR. L’obiettivo è quello di aumentare tale percentuale e raggiungere il 100 per cento a medio termine.
L’impegno di Lidl per il benessere degli animali sta spingendo i cambiamenti del settore verso pratiche più responsabili, e fa parte del suo obiettivo di essere il supermercato di riferimento in termini di sostenibilità.