Come distinguere un prosciutto pata negra da uno normale: una questione di galateo

Arriva il Natale ed è il momento di fare regali ai clienti o comprare la tradizionale zampa per divertirsi in famiglia. Il prosciutto iberico in questo periodo, uno dei prodotti di punta della Spagnasimile allo champagne per i francesi, è la norma in molte famiglie, che fanno anche uno sforzo economico per permetterselo. Questo è il motivo per cui investiamo in esso denaro e illusione, che è fondamentale che non ci viene dato un gatto per una lepre. O duroc per iberico, se preferite…..
In questo senso, la legislazione ha fatto molta strada negli ultimi anni. ai reclami, sia da parte dei produttori del settore che dei consumatori.che si lamentava del fatto che il disciplinare di qualità dell’etichettatura era troppo confuso. Al giorno d’oggi, distinguere il miglior prosciutto dagli altri prosciutti non così buoni, e naturalmente da quelli che non sono nemmeno iberici, è solo una questione di etichetta.
No, non ci riferiamo al fatto che è giunto il momento di essere più eleganti e sofisticati che in passato, ma al fatto che le classificazioni funzionano con un sistema di etichette o sigilli coloratiche semplifica la conoscenza della qualità di ogni gamba. Ora, tuttavia, il sistema dà luogo a meno confusioni rispetto a quello progettato nel 2013 sotto la tutela del Ministro Arias Cañete, non solo soddisfa le organizzazioni dei consumatori, che chiedono che il sistema sia in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori. percentuale di razza suina iberica è più chiaramente specificato.
Ci spieghiamo più chiaramente: si tratta di razze e ghiande, o della loro mancanza nel cibo del maiale. Quando arriviamo al prosciutto e vediamo le gambe appese, vediamo che intorno a loro hanno posto un’etichetta a forma di sigillo e che può essere in quattro colori: nero, rosso, verde o bianco.
In linea di principio, ogni colore corrisponde ad un tipo di alimentazione del maiale nei suoi ultimi mesi, tranne nel caso del nero, che si riferisce anche alla purezza della sua razza, così come del bianco, che si riferisce anche al tipo di vita che l’animale ha avuto. Proprio cosi’:
Per quanto riguarda la stagionatura, nei prosciutti di maiale iberico la durata minima deve essere di 14 mesi e al massimo 36 mesi prima della commercializzazione.
Se la gamba che ci viene venduta non ha una briglia, significa che non si tratta di un prosciutto iberico, ma piuttosto di un prosciutto iberico. prosciutto biancoottenuto da suini bianchi, allevati in aziende agricole, alimentati con mangimi e con un’alta percentuale di cereali. In questa classificazione si distinguono: