Cinque modi per evitare che la muffa cresca in bagno

Cinque modi per evitare che la muffa cresca in bagno

Il bagno è per definizione l’ambiente più umido di qualsiasi casa. C’è sempre acqua che circola, in particolare quando facciamo il bagno o la doccia. Ed è in quei momenti in cui l’umidità della condensa tende a concentrarsi maggiormente su piastrelle, vetro a specchio, soffitto e altre superfici.

L’umidità di condensa si verifica quando il vapore acqueo contenuto nell’aria diventa liquido a contatto con una superficie più fresca. Un esempio tipico è quello delle finestre in inverno: poiché la temperatura del vetro (rivolto verso l’esterno) è inferiore a quella interna della casa, sul vetro si accumulano gocce d’acqua.

Qualcosa di simile accade quando facciamo la doccia. Quando il vapore entra in contatto con le pareti e le altre superfici del bagno (che sono più fredde, soprattutto in inverno), il vapore acqueo si condensa e, allo stato liquido, compare sullo specchio, sulle piastrelle, sullo schermo, il water, il lavandino, il bidet e il resto degli oggetti.

Il problema di questa umidità in eccesso nel bagno non si limita al disagio di toccare cose bagnate o non essere in grado di radersi o truccarsi perché il vetro è completamente appannato.

Il rischio principale è la comparsa di muffe e altre macchie sulle piastrelle, nelle giunzioni tra loro e il resto delle pareti e del soffitto. E la muffa non solo rovina la stanza, ma rilascia anche una serie di tossine che, se incorporate nell’organismo, possono causare problemi intestinali, epatici e respiratori.

Fino a può causare reazioni allergiche autoimmuni, come rinite, congiuntivite e persino asma: problemi mai minori, e ancor meno in tempi di pandemia.

È vero che se compare la muffa può sempre essere pulita e disinfettata, ma lo è molto meglio prevenire, per farci risparmiare problemi, tempo ed energia. Come farlo? Ecco alcune chiavi per rimuovere l’umidità dal bagno.

Se il bagno ha le finestre, la cosa più consigliabile – ovviamente – è di aprirle dopo la doccia, per lasciare entrare la stanza ventilare per diversi minuti. E non solo dopo aver fatto la doccia: la cosa migliore da fare è aprire le finestre ogni giorno per almeno dieci minuti, indipendentemente da come si usa il bagno.

È anche molto appropriato, soprattutto nelle regioni con climi molto freddi, il doppi vetri sulle finestre. Questo sistema genera un isolamento termico che protegge dalle basse temperature esterne (che è di per sé un vantaggio) e, quindi, rende le superfici di pareti, servizi igienici e altri oggetti non così fredde.

Di conseguenza, essere minore è la differenza di temperatura Tra il vapore acqueo della doccia e gli oggetti nel bagno, anche la condensa dell’umidità sarà inferiore.

Nei casi in cui il bagno manca di finestre In quanto tale (cosa molto comune, soprattutto nei condomini nelle città) la cosa più conveniente è installare un estrattore d’aria.

È un dispositivo simile a un ventilatore, ma predisposto per il compito inverso: invece di un flusso d’aria verso dove si trovano gli abitanti della casa, viene proposto soffiare l’aria al rovescio, attraverso condotti progettati a tale scopo. E con quell’aria, ovviamente, l’umidità.

Far funzionare la cappa aspirante per tutta la durata della doccia e poi tenerla accesa per altri cinque minuti circa ridurrà gran parte del vapore e dell’umidità di condensa all’interno del bagno.

Questo è un dispositivo progettato specificamente per rimuovere l’umidità dall’aria. Quello che fa è filtrare l’aria: la condensa deliberatamente e raccoglie il liquido in un contenitore all’interno del dispositivo stesso. Quando questo è pieno, devi svuotarlo e rimetterlo a posto.

In questo modo si riduce l’umidità dell’aria e quindi la condensa sulle piastrelle e altre superfici. Quelle più sofisticate sono molto silenziose e comprendono sistemi di ionizzazione e filtraggio dell’aria, per “pulirla” non solo dalle particelle d’acqua ma anche da polvere e microrganismi.

Lo stesso principio funziona a questo punto come nel caso delle finestre con doppi vetri: più è calda la temperatura ambiente del bagno, minore è la differenza tra la temperatura delle superfici e quella del vapore acqueo e quindi la condensa.

Pertanto, se accendiamo una stufa in bagno mentre facciamo la doccia, l’aria calda può assorbire più umidità. Certo: in questo modo l’umidità generata dalla doccia si condensa meno sugli oggetti, ma ciò non significa che non esista.

Per eliminarlo dal bagno, sarà fondamentale aerarlo aprendo le finestre o tramite un aspiratore o un deumidificatore. Aprendo le finestre entrerà l’aria secca dall’esterno e l’aria calda e umida della stanza uscirà, lasciando il bagno più asciutto e con una maggiore capacità di continuare ad assorbire l’umidità.

Oltre ai metodi già citati, esistono altri rimedi per combattere i problemi di umidità in bagno. Non sono soluzioni definitive, ma aiutano a far fronte alle difficoltà.

Uno di loro lo sono specchietti antiappannamento. Questi specchi hanno una piccola resistenza elettrica che riscalda il vetro e impedisce all’umidità di condensarsi su di esso. Come un riscaldatore, non rimuove l’umidità, ma facilita le cose come pettinarsi o applicare cosmetici dopo la doccia.

D’altra parte, c’è un file vernice anticondensa, la cui composizione comprende minuscole sfere che contribuiscono a creare “intercapedini d’aria” sulla superficie di pareti e soffitti. Questo crea un isolamento termico che abbassa la temperatura del bagno e riduce – almeno in parte – la condensa dell’umidità.

In ogni caso, il modo migliore per rimuovere l’umidità è ventilare il bagno (anche se non ha finestre: almeno lasciare la porta aperta per un po‘ dopo ogni doccia) e utilizzare, ove possibile, riscaldatori, estrattori o deumidificatori per ottenere i migliori risultati.

Almenia